Le VPS sono la naturale evoluzione dello shared hosting. Non appena le esigenze personali vanno un tantino oltre, infatti, le limitazioni saltano subito fuori ricordandoti che la tua libertà finisce dove inizia quella dell’amministratore. Gestirne una ormai non è complicatissimo, basta un po’ di pazienza. E se poi si possono anche avere 10 euro di credito gratuito, perché non provare?
Aruba mette a disposizione diversi datacenter tra cui scegliere, a seconda delle nostre esigenze:
Il pannello principale è molto chiaro. Con un solo colpo d’occhio è possibile tenere sotto controllo ed accedere ad ognuno dei servizi acquistati:
Andiamo subito a creare una VPS:
Ma qual è la differenza tra Cloud Server Smart e Pro?
Ciò che subito salta all’occhio è la clientela a cui le diverse formule sono destinate. I Pro, infatti, nascono per soddisfare le esigenze professionali degli addetti ai lavori, con maggiori garanzie e possibilità di scelta in fase di configurazione. Alcuni dei vantaggi della versione “Pro” includono:
- Prestazione garantite (50%)
- SLA 99,95%
- Fino a 500GBx4 HD su SAN
- Fino a 32GB di RAM
- Hardware ridondato
- Possibilità di scegliere tra VMWare ed Hyper-V
- Fino a 5 IP pubblici aggiuntivi, con possibilità di creare reti private tra le proprie macchine
- Traffico illimitato
- Quantità di risorse completamente personalizzabile
Il Cloud Server Smart, di cui parliamo oggi, viene fornito in quattro diverse taglie, e diversi template che spaziano da Windows Server, a Ubuntu, a CentOS. Trovate una piccola guida su come scegliere la taglia giusta qui. Nel processo di attivazione avrete modo anche di preconfigurare la password di root. Il deploy della VPS, nel mio caso, ha richiesto poco più di 4 minuti, un tempo più che ragionevole. Durante la stesura del presente ho incontrato difficoltà nell’attivare Extra Control, che nonostante fosse installato e correttamente attivato, non veniva rilevato dal pannello di configurazione. Prontamente contattata l’assistenza tramite ticket online, ho ricevuto una telefonata dopo una trentina di minuti da un operatore che mi faceva notare che, lo stato del servizio in questione, cambia dopo 24 ore dall’installazione. (cosa che, comunque, avrei specificato da qualche parte per evitare fraintendimenti) Nel caso le cose non fossero andate per il verso giusto, poi, si è subito offerto di dare un’occhiata alla VPS e di sistemare lui le cose per me.
Il pannello principale è completo e fornisce a colpo d’occhio tutto ciò di cui si può solitamente aver bisogno:
Particolarmente degna di nota è la funzione snapshot disponibile pubblicamente (chi ha utilizzato VMWare o Hyper-V sa di cosa parlo) e gratuitamente; questa consente di salvare per 2 giorni una istantanea della macchina virtuale così, se qualcosa dovesse andare storto durante modifiche o esperimenti, è possibile ripristinarla con un click. Il tab statistiche, poi, è in grado di fornire informazioni sulle risorse della macchina: qui potremo trovare dei grafici che rispecchiano il reale uso su base oraria, giornaliera o settimanale.
Ora direi che è il caso di passare ai numeri, attraverso ad una serie di test “classici” (che ricordo essere fatti su una taglia S: 1 CPU, 1 GB di RAM, 20 GB SSD).
Il test del kernel
Compilare Linux è sempre stata una operazione esosa e il tempo che richiede è significativo per valutare le VPS nel loro complesso. Scaricare il tar.xz di Linux 4.4.2 ha richiesto esattamente un secondo (ricordo che stiamo usufruendo di una linea a 1 Gbit), estrarlo 14 secondi e compilarlo con la config di default 2 ore e mezza. Ovviamente questa tempistica è sicuramente nella norma considerato che stiamo parlando di una macchina single core.
Il dd test
Forse poco significativo, ma fa sicuramente impressione vedere che queste VPS sono capaci di scrivere 11GB a ben 730 MB/s
Bonnie++
Confermiamo ancora una volta l’estrema efficienza dello storage che, a differenza di altri competitor, sembra proprio non sarà mai motivo di colli di bottiglia!
Vpsbench:
CPU model: Intel(R) Xeon(R) CPU E5-2650L v3 @ 1.80GHz
Number of cores: 1
CPU frequency: 1799.999 MHz
Total amount of RAM: 993 MB
Total amount of swap: 951 MB
System uptime: 1:31,
I/O speed: 721 MB/s
Bzip 25MB: 8.36s
Download 100MB file: 69.8MB/s
Network speed tests
Vediamo ora come si comporta il network a cui la VPS è collegata. Di seguito un po’ di download tests, che possiamo riassumere così:
- Europa: 70MB/s
- USA: 30MB/s
- Asia: 10MB/s
E infine un upload test:
Network latency tests
Dedichiamoci un po’ al classico ping ora, che ne dite? (valori medi)
- 8.8.8.8: 7,774 ms
- DC1<->DC1: 0,745 ms
- tim.it: 14,808 ms
- 108.61.5.91 (USA): 100,448 ms
- 150.101.135.3 (Australia): 324,774 ms
- 106.187.96.148 (Giappone): 285,020 ms
- google.it: 17,327 ms
- nvidia.com: 172,901 ms
HTTP test
Torniamo ora a valutare la VPS nel suo complesso. Come si comporta in uno degli usi più classici, ovvero servire dei siti web? Iniziamo col noto test di pingdom.com:
Siege vs nginx (15 utenti):
** SIEGE 3.0.5** Preparing 15 concurrent users for battle.The server is now under siege…Lifting the server siege… done.Transactions: 25823 hitsAvailability: 100.00 %Elapsed time: 599.20 secsData transferred: 58.59 MBResponse time: 0.35 secsTransaction rate: 43.10 trans/secThroughput: 0.10 MB/secConcurrency: 14.99Successful transactions: 25823Failed transactions: 0Longest transaction: 1.35Shortest transaction: 0.33
** SIEGE 3.0.5** Preparing 50 concurrent users for battle.The server is now under siege…Lifting the server siege… done.Transactions: 86066 hitsAvailability: 100.00 %Elapsed time: 599.87 secsData transferred: 195.27 MBResponse time: 0.35 secsTransaction rate: 143.47 trans/secThroughput: 0.33 MB/secConcurrency: 49.98Successful transactions: 86066Failed transactions: 0Longest transaction: 1.35Shortest transaction: 0.33
** SIEGE 3.0.5** Preparing 300 concurrent users for battle.The server is now under siege…Lifting the server siege… done.Transactions: 177898 hitsAvailability: 100.00 %Elapsed time: 599.86 secsData transferred: 403.61 MBResponse time: 1.01 secsTransaction rate: 296.57 trans/secThroughput: 0.67 MB/secConcurrency: 299.16Successful transactions: 177898Failed transactions: 0Longest transaction: 15.35Shortest transaction: 0.33
** SIEGE 3.0.5** Preparing 500 concurrent users for battle.The server is now under siege…Lifting the server siege… done.Transactions: 197955 hitsAvailability: 99.98 %Elapsed time: 599.75 secsData transferred: 449.12 MBResponse time: 1.50 secsTransaction rate: 330.06 trans/secThroughput: 0.75 MB/secConcurrency: 493.83Successful transactions: 197955Failed transactions: 39Longest transaction: 31.54Shortest transaction: 0.33
Qualità degli indirizzi IP
Dedico un piccolo paragrafo a chi come me ha voluto, o vuole, metter su un proprio mail server. Per quanto mi riguarda, entrambi gli indirizzi IP che mi sono stati forniti da Aruba sono risultati puliti. Nessuna blacklist li includeva tranne una, che come ragione dava un bel “spammy neighborhood”, che significa che in passato ci sono stati IP nella stessa subnet che consegnavano spam. Non è dato sapere se questi buontemponi siano ancora attivi oppure sia solo l’effetto di uno scarso controllo da parte di chi ha ceduto gli IP ad Aruba, fatto sta che se vorrete inviare le vostre mail direttamente potrete farlo, in quanto è molto probabile che gli indirizzi forniti non saranno in lista nera. Impostare poi il reverse DNS sarà semplicissimo (si può fare direttamente dal pannello) e senza costi aggiuntivi.
Servizi accessori
In caso ne aveste bisogno, l’azienda offre anche un servizio di monitoraggio, di memorizzazione e distribuzione dei contenuti e di backup.
Conclusioni
Questo è, semplicemente, uno dei migliori servizi Cloud disponibili. Offre ottime macchine ad un prezzo ragionevole, con taglie e possibilità di personalizzazione per tutti i gusti e tutte le tasche. Il fatto che siano supportate poi da un’ottima connettività e da una eccellente e veloce assistenza, fa si che io non possa non consigliarvi il servizio nostrano. Ricordo infine che toccare con mano l’impegno che Aruba ha messo e sta mettendo nel servizio è gratuito e senza impegno.
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