Categoria Archiviazione: Server Management

MariaDB vs MySQL

Combattere con delle risorse limitate non è sempre semplice. Aver poi a che fare con un animale così mutevole quale è MySQL complica ulteriormente l’esistenza.
Nella fattispecie MySQL 5.7 sembra non essere mai sazio di memoria, nonostante le impostazioni ultra conversative che (mio malgrado) gli ho appioppato. A nulla serve bacchettarlo più e più volte ricordandogli che quel Giga (chiamamoli alla Vodafone. Si, mi sto odiando da solo) di RAM non è tutto il suo. Pian pianino, partendo dal 4% fino ad oltre il 70, se lo consumerà tutto fino a portare il sistema a swappare, anche senza carico sul server.

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BitLocker sveglia il can che dorme

Tralasciamo il perché io abbia attivato BitLocker, il percome e il perdove. Scrivo questo articolo per sottolinearne un suo difetto e proporne una soluzione. Sembra, infatti, che BitLocker proprio non sia in grado di lasciare in pace gli hard disk da esso crittografati; ogni oretta e mezza circa, quindi, sentivo il rumore del mio hard disk che si avviava e dopo 5 minuti, come da prassi, tornava a spegnersi. Il motivo? BitLocker, a intervalli variabili tra i 60 e i 90 minuti, “punzecchia” i suoi hard disk.

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Aruba Cloud: Guida alla scelta delle taglie

Approcciarsi al mondo dell’hosting unmanaged non è sempre semplice, ed è sicuramente difficile, per un novellino, rendersi conto delle risorse di cui la propria destinazione d’uso avrà bisogno. Le variabili sono tante ma confido che, al termine di questa lettura, avrete sicuramente le idee più chiare.

Come un normalissimo PC una VPS ha una certa quantità di RAM, di banda, di CPU e così via. Ma a me, quanta ne serve?

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Let’s Encrypt potrebbe essere la soluzione

Let’s Encrypt è un progetto sponsorizzato da Mozilla e da altri enti che si prefigge lo scopo di fornire certificati SSL gratuiti per tutti.
Il sogno sta diventando pian piano realtà, e già da qualche settimana è possibile ottenere dei certificati da questa neonata CA. Al momento vengono accettate solo chiavi RSA, ma perlomeno è possibile scegliere a piacimento la lunghezza di queste, che ricordo non dovrebbero essere mai più corte di 2048bit.

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Limitare le email in uscita da postfix

Sebbene al momento il mio mailserver è poco più di un esperimento personale, è funzionante a tutti gli effetti, e se le mie credenziali d’accesso fossero finite in mani sbagliate, prima di oggi avrei avuto un bel problema perché questa persona avrebbe potuto approfittarsene per inviare spam, ed io, sebbene non direttamente responsabile, avrei visto il mio ip finire in blacklist.

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Firmare automaticamente le email in uscita da postfix

Scrivo questa guida perché, trovatomi nella situazione di dover implementare questa funzione, non ho trovato nulla di veramente completo nello spiegare come. Come saprete se avete avuto a che fare con esso, postfix supporta delle estensioni, i cosiddetti “milters”. Ora ci tengo a precisare che le impostazioni che vi mostrerò sono dedicate alla mia configurazione che include opendkim e amavis-new. Il milter che consente di firmare tramite S/MIME si chiama signing-milter.

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Storie di un sistemista in erba: da 1and1 a CloudFlare a Nginx

La mia avventura inizia non molto tempo fa, quando iniziai ad appassionarmi al mondo del web, forse per merito del buon Colace e del suo bel voto. Da bravo programmatore ho sempre evitato come la peste tutto ciò che riguardasse il web: php, javascript, ruby, python (anche se questi possono essere usati anche senza un webserver) sono linguaggi interpretati e pertanto rappresentano il male assoluto per un fissato con l’ottimizzazione come me. O meglio: rappresentavano.

Quando apprendi qualcosa, volente o nolente, questa influenza inevitabilmente ciò che crei o hai creato. Te la fa guardare con occhi diversi, ed è quando trovi qualcosa di migliore che ciò che avevi creato e che consideravi buono inzia di colpo a fare schifo. Uno di questi esempi è HttpSMS, un client web-sms per Android, creato un po’ di tempo fa da me quasi per noia. Mi sono reso conto che forse un po’ di CSS qua e la poteva non essere una cattiva idea, perché anche l’occhio vuole la sua parte; così come un po’ di JS qui e un po’ la avrebbe reso tutto migliore, non costringendo l’utente a ricaricare la pagina e così via. Ed ecco lo schifo che arriva. L’HTML puro sa di vecchio, ormai. Siamo nel 2015 e che cazzo.

Lo stesso è accaduto quando ho iniziato ad approcciarmi al mondo dell’hosting. Son partito con 1and1, un managed hosting molto diffuso, che nonostante il prezzo contenuto offre discrete possibilità. Spazio illimitato, account email, mysql e così via sembrano tutto ciò che si può desiderare; eppure…

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