Il Pebble 2 è un’altro piccolo capolavoro

Venerdì finalmente UPS si è fatto vedere alla mia porta. Certo, un pochino in ritardo rispetto al preannunciato termine di settembre, ma non ci lamentiamo troppo: In fondo, anche se dietro c’era Pebble, parliamo comunque di Kickstarter.

Quattro anni fa, quando Pebble si affacciò finalmente al mondo tramite Kickstarter, non mi sarei neanche sognato di dire una cosa del genere considerato il modo in cui mi approccio alla piattaforma, ma ad oggi è inutile essere ciechi: parliamo ormai di una startup che pian pianino sta diventando un colosso, dando vita ad oggetti che sempre più escono dall’ottica del cliente di nicchia e si affacciano al grande e variegato mondo del mainstream.

Il mio approccio con gli Smartwatch è stato quello di molti che non hanno mai avuto al polso un Pebble per una settimana: “Meh, paccottiglia inutile”. Non fate questo errore. Non c’è nulla di inutile in qualcosa che vi semplifica la vita, considerato che comunque state sostituendo una patacca al polso con un’altra più intelligente, che costa in maniera simile a quella che già avete e che magari a differenza del vostro corrente orologio classico si può leggere anche al buio. Già se consideriamo questa piccolezza, ci rendiamo conto che non c’è nessun motivo per preferire un orologio tradizionale che il massimo che può offrire è un’accozzaglia di ingranaggi che magari alla prima botta iniziano a portare male il tempo.

Non a caso ho parlato di “semplificare”, perché aggiungere un altro aggeggio da ricaricare ogni sera non è una semplificazione, assolutamente. Lo scopo di uno smartwatch non dovrebbe essere quello di sostituirsi allo smartphone, bensì di integrarlo. Non capisco più chi dice che sono inutili, e chi argomenta con un “faccio prima a prendere il telefono” non ha capito un cazzo della filosofia che c’è dietro. Forse farai anche prima, ma non sempre. Senza considerare che ci sono occasioni in cui non puoi o non vuoi prenderlo il telefono. Aprite gli occhi, lo smartwatch è una comodità. Se ne può fare a meno come tutte le comodità, in effetti: perché andare in macchina quando la maggior parte di noi ha delle gambe che funzionano benissimo?

Molto carina la scatola, che rispetto al cartone del primo Pebble devo dire fa tutto un altro effetto:

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Questo invece è il suo contenuto:

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Rispetto al Pebble originale notiamo innanzitutto un miglioramento dell’estetica, che a questo giro punta più al “piccolo e carino” che a sembrare una patacca artigianale.

Io avendo visto in foto il modello bianco ho subito pensato “è davvero bello”, ma dal vivo rende meno. A me piace ugualmente, ma se vi importa del giudizio altrui prendete il nero visto che tutti continuano a dirmi che sarebbe stato meglio di quel colore.

A questo giro troviamo quindi dimensioni più contenute, più risorse di sistema, un sensore per il battito cardiaco oltre al resto della compartistica “fitness”, uno schermo e una batteria leggermente migliorate. L’orologio, infatti, si vede benissimo in ogni occasione e non fatica a superare i sei giorni di autonomia con un uso medio-intenso.

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Ho particolarmente apprezzato il nuovo connettore per la ricarica, più stabile, ma onestamente lo avrei lasciato sul lato per questioni pratiche.

Molto buone le funzioni volte al controllo della propria salute che mostrano una precisione più che sufficiente. I passi sono in linea con quelli contati da iPhone, il battito cardiaco è molto vicino a quello rilevato col “metodo del dito” (con uno scarto sotto i 5 bpm) e il sonno effettivamente corrisponde agli orari in cui credo di essermi addormentato e svegliato. Tutti i dati sono consultabili anche dall’orologio stesso, oltre che tramite app, in modo da sapere al volo quanto è durato il proprio pisolino, quanto/per quanto abbiamo camminato o il proprio battito durante o dopo una corsa (al momento, la schermata del cuore mostra solo il battito in tempo reale e non lo storico). Precisa anche la sveglia smart che becca davvero il momento più adeguato in cui rompervi la mattina.

timeline

Questi sono alcuni esempi della timeline del pebble che mostrano il mio personale stato. Il tipico per venerdì è ovviamente vuoto perché ho l’orologio al polso da sabato scorso.

salute

Buone anche le notifiche che, come al solito, sono puntuali. Non ho provato la dettatura vocale perché su iPhone non è supportata.

Concludendo: un ottimo giocattolino sul centinaio di euro. è bello, pieno di funzionalità, leggero, piccolo, ha una batteria di lunga durata, uno schermo e-ink e un’app di gestione fatta come si deve. E se siete sviluppatori adorerete CloudPebble, un esempio da seguire per tutti i “rivali”.

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