The Talos Principle è bello

Questo gioco non è esattamente uscito ieri, e sebbene mi abbia incuriosito fin dalla sua uscita circa un anno fa, sono i saldi autunnali di quest’anno che mi hanno dato la giusta spinta a prenderlo. Il mio dettame che mi vieta di spendere più di 15 euro per un gioco lo ritengo inviolabile, sicché…

Appena lanciato il gioco la prima cosa che vedremo è la somiglianza non indifferente col menu di Serious Sam 3, ma onestamente non è una cosa che disturba: il menu infondo è la cosa meno importante. Le somiglianze con SS3 non finiscono qui, troveremo infatti le torrette alle pareti con gli interruttori che sono identiche. Le meccaniche sono però simili a quelle di portal, ma molto più immediate, talmente immediate che anche senza tutorial avrete già chiaro cosa fare.

Il vostro creatore è Elohim, che subito si premura di darvi una ragione di vita. Fin dal principio diventa chiaro che voi siete una entità meccanica, una intelligenza artificiale, il cui scopo è esplorare e conquistare il mondo che lui ha creato per voi. La vostra libertà è assoluta a parte un piccolo dettaglio:

Tranne alla grande torre. Li non potrai mai andare, perché il giorno in cui lo farai, morirai.

Sparsi per tale mondo poi vi sono dei terminali di accesso alla “biblioteca” che vi daranno vaghi indizi sul passato, talmente vaghi da lasciarvi più perplessi di prima. Tali indizi, infatti, seppure vaghi, vi fanno capire che, a differenza di quanto detto da Elohim, è possibile che voi siate nient’altro che un esperimento, un’entità fine a se stessa, col solo scopo di dimostrare cosa la mente umana può creare.

Conquistare significa raccogliere i sigilli, dei pezzi simili a quelli di Tetris, che vi consentiranno di sbloccare le porte ed avanzare. Tra voi e tale raccolta, come già accennato, vi saranno i cattivoni come bombe e torrette. La loro presenza è spiegata come un modo di rafforzare la vostra fede in lui.

Tutto è perfettamente orchestrato, ogni passo vi porta delle domande sul mondo, le quali risposte non tardano ad arrivare.

Impersonandovi nella creatura a cui date i comandi, però, non potrete fare a meno di chiedervi se tali risposte portino in seno la verità, dove sono finiti i vostri predecessori (di cui abbiamo solo dei messaggi qua e la sulle pareti), perché Elohim vi ha creato, perché lascia che l’essere che anima la biblioteca vi faccia venire dubbi su di lui, perché il mondo in cui vagate è semidistrutto e decadente, ma soprattutto per quale cazzo di motivo creare un essere per fargli raccogliere le tessere del tetris?
Perversione?

Insomma, alla fine della fiera, le domande che il gioco vi suscita sono le stesse di qualsiasi altra religione. E voi, futuri adepti della setta di Talos, non potrete fare a meno di lottare, enigma dopo enigma, per raggiungere la verità.

Sai, più ci penso, più credo che nessuno in realtà sia preoccupato della possibilità che le IA possano conquistare il mondo o simili, non imposta cosa dicono. Ciò di cui si preoccupano è che qualcuno potrebbe dimostrare, una volta per tutte, che la coscienza possa nascere dalla materia. E credo di capire perché lo trovano così terrificante. Se siamo in grado di creare un essere senziente, che ne è dell’anima? Senza il mistero, come possiamo vederci come qualcosa di diverso da macchine? E se siamo macchine, che speranza abbiamo che la morte non è la fine?

Ciò che spaventa davvero la gente non è l’intelligenza artificiale del computer, ma l’intelligenza “naturale” che vede nello specchio.

Viaggio spirituale incluso nel prezzo.

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